Scommetto che anche tu, come me, hai visto spesso la bacheca di Pinterest e hai trovato delle meravigliose creazioni da imitare. A quel punto hai pensato che l’idea del creator era fantastica e che avresti voluto anche tu avere un’idea di quel tipo, specie se il risultato era totalmente originale. Non è una passeggiata creare il proprio stile, chi l’ha creata sarà sicuramente passato attraverso diversi esperimenti, mescolando crafting e sperimentazione.
Personalmente ho iniziato a creare non solo per avere i miei personali gioielli, con lo stile che mi piaceva di più, ma anche perché spesso erano troppo costosi per le mie tasche. Con il tempo sono cresciuta ed ho iniziato a potermeli permettere ma ormai, avendo imparato, li realizzavo da sola. Dopodichè ho preteso di creare qualcosa di originale, con il mio stile.
Credo che si possa definire questa come un’ evoluzione del crafter. Per riassumere vi sono diverse fasi:
- Osservazione
- Apprendimento della tecnica
- Copia mediante progetti/opere altrui
- Sperimentazione
- Realizzazione del proprio stile e delle proprie opere
Sfortunatamente vedo che molti fra coloro che realizzano qualcosa lo fanno fermandosi alla fase tre, ovvero quello della copia. Trovo che sia uno step fondamentale per apprendere al meglio tutte le tecniche e che non possa essere saltato. È utile per mettersi alla prova e per raffinare al meglio le proprie capacità. Fra le altre cose non ci trovo nulla di male a copiare qualcosa nel caso in cui l’oggetto sia per me o sia un regalo, fintanto che ho le capacità e non lo vendo ad altri. Se sei arrivato fino a qui però sai che per creare il proprio stile tutto questo non è sufficiente. Occorre mettersi in gioco, mescolare il crafting e sperimentazione fino a raggiungere il risultato che si ha in mente.
Crafting e sperimentazione con i vari materiali
Qualsiasi tipo di crafting, inteso come hobby in cui si crea qualcosa, ha i propri materiali. In genere a disposizione vi sono molti tipi diversi e marche diverse per cui occorre, ogni volta, sperimentare la resa del nuovo materiale. Gli artisti in particolare hanno sempre l’abitudine di fare una pagina di prova con i colori prima di utilizzarli.
Come esempio pratico qualche giorno fa ho acquistato un nuovo tipo di shrink plastic. Non saprei riferirvi la marca in quanto il negozio le aveva come singoli fogli sfusi trasparenti, venduti ognuno ad 1,80 €.
In fase di cottura il risultato è stato piuttosto inatteso, il lavoro si riduceva di circa un mezzo in altezza e di circa 3/4 in lunghezza. Il tutto è abbastanza evidente da ognuno di questi lavoretti (molto piccoli) ma in particolare dal teschio, realizzato nella bozza fuori misura per vedere se il risultato fosse quello atteso.
Se avessi utilizzato questo materiale per una creazione molto impegnativa e importante sarei rimasta delusa e l’avrei rovinata dato che la plastica che utilizzo di solito ha una riduzione più proporzionata.
Le variazioni sulla tecnica
Talvolta si tratta delle difficoltà per reperire i materiali, altre di costo, certo è che spesso si ha la necessità di ottimizzare o arrangiarsi con ciò che si ha. Un esempio per me è il fimo.
L’obiettivo era quello di creare dei piccoli oggetti con cui andare a creare degli stampi da utilizzare con la resina. La difficoltà era quella di non avere un forno sufficientemente affidabile per cuocere le paste polimeriche. Giusto per farsi quattro risate il mio forno non è neanche in grado di cuocere i biscotti senza bruciare il fondo e lasciare cruda la parte sopra, nonostante le innumerevoli prove che ho fatto. È un vecchio forno a gas di una casa in affitto, prossimo al pensionamento direi.
Al mio negozio di hobby di fiducia mi hanno consigliato di provare a bollire le creazioni, facendo attenzione al fatto che i piccoli dettagli si potessero rovinare in cottura. Ho dunque predisposto un piccolo barattolo di vetro sopra una pentola d’acqua bollente con all’interno la creazione, andando a cuocere a bagnomaria per mezz’ora a circa 100°.
In questo modo il fimo si è indurito quanto basta da poterne fare uno stampo. Attenzione però che non è stabile quanto una creazione cotta al forno a 110° per mezz’ora (come da istruzioni) quindi è necessario maneggiarla con cura e non è adatta ad essere utilizzata come monile.
Crafting e sperimentazione: mescolare le tecniche
Le tecniche per il crafting sono innumerevoli e, quando si ha la padronanza, è possibile mescolarle fra loro per ottenere dei risultati pazzeschi.
Alcuni esempi sono ad esempio i tavoli in resina e legno, lucidi, spettacolari e talvolta anche fosforescenti. Se si ha un laboratorio a disposizione poi è possibile anche far passare dell’elettricità attraverso una tavola di legno umida creando dei motivi a fulmine all’interno.
Personalmente sto sperimentando, attualmente, l’unione delle tecniche di pirografia e perline, non appena ho qualche aggiornamento vi avviserò con un nuovo progetto.
Questo tipo di sperimentazione richiede molto tempo in quanto occorre imparare molte tecniche per poterle mescolare assieme ma è perfetta per chi si annoia a seguire per troppo tempo la stessa cosa e preferisce cambiare periodicamente o per i multipotenziale.
Gli sperimentatori notevoli
Sono tanti i crafter sul web, fra questi quelli che conosco e sono i più notevoli per me sono i seguenti:
- Evan & Katelyn : Hanno un canale Youtube veramente pazzesco e sono dei maestri della sperimentazione. Resina, led, vernici collose, taglio laser e molto altro per realizzare Dadi da gioco con dei led all’interno o dei meravigliosi accessori per il bagno in velluto rosso.
- DrawingWiffWaffles : Un canale Youtube dedicato al disegno e all’arte. Il mio format preferito è l’unboxing dei pacchi derivati dalle iscrizioni mensili a Scrawlrbox. È un servizio UK che ti invia, ogni mese, tutto il materiale creativo necessario per realizzare un opera con un determinato tema/tecnica. La ragazza del canale prova sempre tutto prima di utilizzarlo per una sua creazione originale.
E tu cosa stai sperimentando?
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